Saggio
sull’assenza di stabilità
Spostandosi
continuamente non ci si carica di troppe responsabilità. Variando le latitudini
ove sostare con il proprio corpo non ci si adatta mai troppo a temperature e
usanze, a tradizioni e mode, a locali e ritrovi notturni. Anche senza troppe
monete ci si sente soddisfatti, perché non sapendo come e dove spenderle,
potrebbero non essere nemmeno cacciate da quelle tasche strette e consumate. Ci
si alleggerisce di pensieri legati a
problemi sociali, che non sarai certo tu a risolvere impegnato nella tua
spasmodica quanto inutile ricerca di una donna più o meno stabile. Si, è
proprio la stabilità quella che ti lacera dentro quando combatti per ottenerla
e ti tradisce, puntualmente, perché la stabilità non si raggiunge con una donna
a fianco o col portafoglio lussureggiante, si ottiene pochi minuti prima di
addormentarsi, quando non si fugge nel riparo del sonno ma ci si addormenta con
gli occhi sbarrati. Chi non dorme ha trovato la sua stabilità, chi dorme troppo
è lontano da quest’ultima e non piglia pesci. Che poi il viaggio e’
contemporaneamente spostamento e latitanza: nessuno sa dove sei, che piacere
essere nascosti, uscire ogni volta da un autobus e soffermarsi sul nuovo
profumo della terra di quella zona, che ti ricorda sempre qualcosa che non
ricordi, lo stimolo di non dovere pagare un affitto fisso che ti lega ad un
immobile che non è il tuo, ma che ti fa sgobbare per sembrare tuo. Costa un
sacco di soldi la stabilità perché spesso non crea stimoli, quindi ti fa spendere
per doverteli creare dal nulla, è un illusoria tranquillità che sfora in una
clandestina voglia di evadere, ma stabilmente. Evadere le tasse, spese legate
ad un immobilismo romantico, figlio della società moderna. Le pratiche nomadi
rispondono perfettamente a questa crisi, se ti sposti non ti porti dietro tanti
problemi e preoccupazioni, coltivi sempre interessi diversi e riempi letti che
variano per morbidezza e forma, anche il modo di riposarsi diventa creativo,
svegliarsi ogni giorno con una nuova immagine e una nuova atmosfera, in una
camera che non conosci ma ti vuole bene come la tua, perché ti protegge dal
freddo e dalle intemperie. Ogni volta che ci si muove ci si lascia adottare da
una persona e un letto, un'idea e una coperta, ma, soprattutto, un risveglio e
un cuscino. Quale profumo ricordi con più piacere, quello della tua cameretta o
della tua tenda? Sii sincero, ti sei scocciato di sapere con precisione dove si
trova il bagno per poterci pisciare ad occhi chiusi, di dove tua mamma nasconde
i soldi e di cosa potresti trovare all’apertura di un frigorifero. Spostati
senza avere troppa cognizione di quello che fai. Provaci per una settimana,
dimenticati di che colore è il desktop del tuo pc e vergognati di non possedere
più un valido motivo per dover chiamar il tuo amico, tanto lui non scappa e se
ti chiama è solo perché rientri nella sua stabile paura di rimanere solo.
Francesco Di Giulio
(Potenza, 1989)