L'unica battaglia che ho perso è stata quella che ho avuto paura di combattere.(Che Guevara)

lunedì 4 novembre 2013

Dissicinema - Le Biciclette di Pechino



Wang Xiao-shuai (1966), nel narrare una vicenda non distante da quella di Ladri di biciclette, in cui un ragazzino trova lavoro presso un corriere, una sorta di Pony Express in bicicletta, traccia lo spaccato di una società assolutamente divisa tra il consumismo sfrenato metropolitano e l'attaccamento a tradizioni rurali del passato. La ricerca della bicicletta "rubata", fonte di guadagno per Guei, pertanto un oggetto prezioso, offre lo spunto alla cinepresa per vagabondare tra le strade di Pechino, dove, malgrado tutto, sembra ancora possibile trovare e scoprire valori come la solidarietà e l'amicizia. Bravissimi gli attori, ragazzi che non sembrano aver raggiunto la maggiore età e bravo il regista della sesta generazione, Wang Xiao-shuai, per aver raccontato in modo realistico, ma non privo di poesia, una storia apparentemente semplice.





Il bel film cinese vincitore del Gran premio della Giuria all'ultimo FilmFest di Berlino, diretto da un giovane regista che sin dal suo primo film nel 1993 è stato osteggiato dalle autorità statali della Repubblica Popolare di Cina e molto apprezzato all'estero, è indirettamente ispirato a Ladri di biciclette di Vittorio de Sica. [...]
(Lietta Tornabuoni, La Stampa)



Wang Xiao-shuai racconta le storie di vita del suo paese e le contraddizioni delle grandi città, divise ancora tra la nuova ricchezza e la tradizione.


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