L'unica battaglia che ho perso è stata quella che ho avuto paura di combattere.(Che Guevara)

domenica 24 novembre 2013

Dissicinema - Il suo nome è Tsotsi


Tsotsi significa bandito nel linguaggio di strada nella periferia di Johannesburg.
Tsotsi è il soprannome di un ragazzo di 19 anni che ha rimosso ogni ricordo del suo passato, compreso il suo vero nome.
Tsotsi conduce una vita all'insegna della violenza; riempie di botte un compagno della sua gang perché gli fa troppe domande,ruba un'automobile, ferendo la donna che la guidava, ma scopre sul sedile posteriore la presenza di un neonato. A modo suo Tsotsi incomincerà a prendersi cura di lui.

Il film è tratto da un romanzo di formazione - ambientato negli anni '50 - dello scrittore e drammaturgo Athol Fugard.
La storia è stata trasposta nell'attualità perché i temi affrontati sono universali e senza tempo: la consapevolezza di sé e la redenzione.
Lo stile è quello di un thriller psicologico in cui il protagonista sarà costretto a confrontarsi con la propria natura aggressiva e ad affrontare le conseguenze delle proprie azioni.
I personaggi - o meglio, i ragazzi - hanno un'anima duplice: dietro alla corazza di rabbia e violenza si cela la loro umanità, il loro grido di aiuto, di attenzione e di rispetto. Quello vero.

Allo sviluppo della colonna sonora del film ha collaborato anche il poeta e cantante sud-africano Vusi Mahlasela.
Vincitore dell'Oscar nel 2005 come miglior film straniero.